Comelico
Cultura
LA «STUÄ»
(sbarramento o diga)
Larici e abeti, selezionati
nel rispetto di una rigorosa rotazione, venivano abbattuti a colpi di scure.
Liberati da ramaglie e cortecce e ridotti in tronchi, venivano portati a valle e
convogliati nei torrenti che costituivano il mezzo più efficiente di trasporto
del legname. Sul fiume Padola, a valle del paese omonimo, si erge la «stuä», diga artificiale che
rendeva possibile la fluitazione. Il lago che si formava a monte dello
sbarramento forniva l’acqua che, scendendo violentemente, portava i tronchi
fino al «cìolo di Perarolo». Gli
uomini, muniti di lunghe aste provviste di arpioni e spuntoni (langés),
favorivano il disincaglio dei tronchi. Edificata in legno verso l’anno 1500 e
ricostruita poi in muratura, la stuä
veniva concessa in manutenzione dal Comune alla famiglia Gera che riceveva in
contropartita il godimento di un bosco. Per il passaggio di ciascun tronco la
famiglia riscuoteva un pedaggio. Con l’avvento dei mezzi di trasporto
terrestri ed il miglioramento della viabilità, l’edificio cadde in disuso
deteriorandosi gravemente. L’Ispettorato Forestale ha restaurato le parti in
muratura di questo manufatto che trova rari esempi in Europa,
mentre il Comune ha provveduto alla ricostruzione della sovrastruttura in legno.