IL
MARCHIO DEGLI ANIMALI ( "LA NÒDÄ" )
Un
tempo, quasi ogni famiglia possedeva del bestiame: bovini, ovini, caprini,
suini, ecc. Durante l’estate buona parte del bestiame veniva portato sui
pascoli della "Regola" in alta montagna. Era così d'obbligo che ogni famiglia dovesse contrassegnare i propri animali per identificarli (in special modo gli ovini e i caprini). Essi venivano marchiati sulle orecchie con delle incisioni particolari. Lo schema in figura rappresenta le due orecchie con questi segni (quelli più usati in Comelico) e i relativi nomi; la combinazione di questi segni consentiva centinaia di variazioni, le quali erano elencate ed illustrate in un registro tenuto dal "Marigo". Il capo malga doveva essere a conoscenza di tutti questi marchi. La “nòdä” veniva fatta con punzoni appositi e, per disinfettare la ferita, veniva usata della cenere. |
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Bibliografia: Segni nelle Dolomiti orientali di Gianni Pais Becher e Ada Martella. |