Le cartoline di reclutamento trovavano i giovani impegnati a raggiungere migliori condizioni di vita. Alcuni rientravano dall’estero dove parlavano per lo più di lavoro e di casa. Nessuno sapeva molto di politica, arrivavano di tanto in tanto notizie di guerra qua e là nel mondo, una cosa rimasta lontana e mai sperimentata. D’un tratto questi giovani si trovarono in divisa a combattere un nemico: dalla Libia al Piave, dalla Grecia al Don. Anche le nostre montagne diventavano teatro di guerra; giungevano in paese tra le case le granate a seminare morte. La guerra con i suoi lutti, la paura, l’invasione di truppe straniere con l’esodo conseguente delle nostre famiglie, tutto questo veniva a sconvolgere duramente questa pacifica terra. Ogni paese ricorda i suoi caduti: da quei sette bambini di Dosoledo dilaniati da una granata diventata per loro un gioco di morte, alla campagna di Russia.
La
guerra è da sempre capita da pochi e pagata con estremo sacrificio da troppi.