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Casamazzagno
come appariva nell’estate del 1905, composto dalle due «ville»: «di
sopra e di sotto». È il più soleggiato dei quattro paesi, gode da oltre
quattro secoli della presenza protettrice di San Leonardo. Pecore e capre,
bovini appena rientrati dall’alpeggio pascolavano sui vicini pendii
erbosi. Dietro i Longerins a confine con il cielo e con l’Austria svetta
il monte Cavallino, oltre al quale non transitavano solo devoti pellegrini
diretti a Luggau, ma anche alcuni cacciatori non convinti di vedere d’un
tratto mutare di nazionalità la preda così faticosamente inseguita. |
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Nella
nuova piazza sostava, austera ed ammirata, una automobile venuta ad
annunciare profondi e rapidi mutamenti. Più in là, nel segno della
tradizione, le travi squadrate di fresco ed accatastate con cura,
attendevano di poter soddisfare il bisogno più pressante di una casa
nuova. La piazza era il luogo di incontro serale e festivo di idee «mature».
I bambini avrebbero giocato ben volentieri su quel piano con le povere
palline di creta, ma dovevano adattarsi a pendii che ne falsavano la mira. |
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