Comelico Cultura    

Ritorno alla sua Casamazzagno dell’Alpino Mina (da: Antonio Berti – Dolomiti orientali – vol. I - parte II).

«4/8/1915- Il ten. De Zolt ha occupato stabilmente il M. Popera e la cresta Zsigmondy. Ritiene necessario collegarsi col presidio del Vallon popera. Vede di lassù sprofondarsi e sfociare in Vallon Popera il canalone Schuster. Non sa che è arduo e non è stato percorso che una volta, prima della guerra. Si offre di scendere l’Alpino Mina.

Premio: una rapida corsa a Casamazzagno in famiglia.

De Zolt gli dà in accompagnamento due alpini. Scendono. È il pomeriggio del 4 agosto. Mina ha le ali ai piedi, sopravanza i compagni; si cala cantando per l’orrida spaccatura… L’ultimo sole abbandona, di fronte, la Pala di Popera. Il canalone si sprofonda verso le ghiaie con rapidità impressionante; il ghiaccio è scoperto; cadono di continuo, rimbalzando e sibilando sassi e massi; si allungano le ombre della sera, cala nera la notte. Mina continua a scendere… Un urlo lacera il silenzio. – L’indomani all’alba, a piè del Canalone Schuster, sul candore della neve apparirà la massa informe di un corpo umano in una chiazza rossa.».

 

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