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La
legna da ardere veniva segata col sion.
La manèrä e il manarin
riducevano rami e tronchetti alla giusta pezzatura. Tutto finiva in
soffitta portato nelle gerle o, più agevolmente, con l’impiego della ziguñolä
(carrucola). La legna costituiva la più efficace difesa contro gli
inverni troppo lunghi e rigidi; il larin
(focolare) e la stuä (tinello) ne mandavano in fumo almeno tre «passi» (1 passo =
m 1,73 x 1,73 x 1,73 = m³ 5,177).
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