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Un
tempo, quasi ogni famiglia possedeva del bestiame: bovini, ovini, caprini,
suini, ecc. Durante l’estate buona parte del bestiame veniva portato sui
pascoli della "Regola" in alta montagna.
Era così d'obbligo che ogni famiglia dovesse contrassegnare i propri
animali per identificarli (in special modo gli ovini e i caprini).
Essi venivano marchiati sulle orecchie con delle incisioni particolari. Lo
schema in figura rappresenta le due orecchie con questi segni (quelli più
usati in Comelico) e i relativi nomi; la combinazione di questi segni
consentiva centinaia di variazioni, le quali erano elencate ed illustrate
in un registro tenuto dal "Marigo". Il capo malga doveva essere
a conoscenza di tutti questi marchi.
La “nòdä” veniva fatta con punzoni appositi e, per disinfettare la
ferita, veniva usata della cenere. |