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Per
la via principale di Candide, in un giorno qualunque dell’estate del
1923, veniva fissata questa rara «istantanea» della realtà di quel
tempo. L’energia elettrica (1908) ed il telegrafo (1881) non erano più
novità in Comelico; la velocità di persone e cose tuttavia era cadenzata
dal procedere del cavallo. Le galline razzolavano abitualmente in strada,
disturbate soltanto da bambini che sfidavano severe punizioni pur di
trasformarle in bersaglio volante dei loro sassi. Piedi nudi, visi sereni,
certo non si badava alla foggia dei pantaloni ricavati alla meglio da
quelli paterni già logori. Le case della nuova ricostruzione «anti
incendio» mostrano il carattere spoglio e disadorno della pietra non più
nobilitata dalla presenza di tanto legno nostrano. Ritornavano da
Conegliano i carri trainati da buoi, ricolmi di granaglie e vino: un
viaggio che durava l’intera settimana. Per rifocillare i buoi stremati,
non si badava a sacrificare, in caso estremo, un secchio di vino;
l’avvento dei cavalli più agili ed «astemi» destinava quel vino a più
raffinati palati.
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