Comelico Cultura   

 

Nel laboratorio elettronico dell’A.E.G. confusa tra le maestranze locali, lavorava con molta dedizione anche la gente di Casamazzagno. La disattenzione dovuta ai pensieri ritornati per qualche istante sulle erte di Tartoj, poteva essere punita da energiche scosse capaci di riportare bruscamente le vaganti fantasie alla realtà.

 

 

 

 

Da Zurigo arrivava nel 1910 questo quadro variopinto di sorrisi, appetiti robusti, utensili minuti e bottiglie appena vuotate. Nel cantiere c’era bisogno di gente sveglia, i nostri imparavano in fretta per evitare i lavori più umili e faticosi. Da quella baracca usciva spesso il profumo di polenta, alla quale mancava il formaggio di Silvella.  

 


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