Comelico Cultura    
 

IMPEGNO SOCIALE

 

 

L’istituto delle Regole costituiva di per sé un esempio di alto livello di socialità espressa dalla gestione comunitaria delle risorse. Oltre a questa struttura agivano coloro che si rendevano volontariamente disponibili ai bisogni della collettività. Ricordiamo per primi i pompieri volontari pronti ad intervenire a debellare gli incendi e fronteggiare qualsiasi altra emergenza. Le idee di egualitarismo e promozione sociale portarono alla formazione di cooperative di consumo e società di mutuo soccorso, oltre alle latterie sociali già pre-esistenti. Qualche negoziante illuminato, pur nel proprio interesse, gestiva i risparmi della gente pagando interessi e concedendo prestiti, aiutando le famiglie a superare i momenti difficili senza incamerare per poco prati e boschi. Quando occorreva, anche le guardie boschive sapevano chiudere tutti e due gli occhi per permettere a qualche famiglia in difficoltà di «voltarsi». Con molta discrezione qualcuno sapeva far giungere, dove c’era grande bisogno, e senza lasciare traccia, un aiuto. Si trattava talvolta di semplici piatti di minestra che passavano a stento attraverso la porta socchiusa per lasciare in ombra la mano che porgeva evitando di aumentare il disagio di chi riceveva. Alcuni decidevano di dedicare l’intera vita al prossimo, altri solo una parte: insegnare con pazienza e autorità la dottrina, guidare le associazioni, curare il decoro della chiesa e delle liturgie, suonare le campane ignari dell’avvento dei campanili «automatici». I politici e gli idealisti sostenevano le loro idee, ritenendole risolutive dei problemi della gente. Non è mai stato tuttavia facile per loro trovare il giusto cemento sociale che unisse questi caratteri chiusi e schivi, introversi ed individualistici, com’è normale per la gente di montagna.